Documentazione medica dr. Tommaso De Chirico

 

LA PROSTATA E LE SUE PATOLOGIE: TERAPIA OMEOPATICA[1]

 

La prostata, insieme ai testicoli, è un organo ghiandolare dell’apparato genitale maschile.

La sua funzione consiste nel produrre il liquido seminale, veicolo indispensabile al trasporto all’esterno degli spermatozoi; le vescicole seminali, invece, raccolgono le cellule prodotte dai testicoli (gametogenesi), e le mantengono vitali con la secrezione di un fluido viscoso ricco di sostanze nutritizie utili al loro metabolismo. Lo scopo finale è la fecondazione, attraverso la fusione ovulo-spermatozoo, per la riproduzione della specie.

Questa ghiandola può essere sede di dolore (algie pelvo-perineali) per cause traumatiche dirette e indirette; può infiammarsi (prostatite) per infezioni batteriche e virali delle vie urinarie provocando anche lesioni alle vescicole seminali (vescicolite), all’uretra (uretrite), alla vescica urinaria (cistite) e ai reni (pielonefrite); oppure, può ipertrofizzarsi per alterazioni ormonali causando così, con l’aumento di volume, fenomeni di compressione sulla vescica e sul retto (ipertrofia semplice da adenoma prostatico benigno) e di conseguenza infiammazione e disturbi sia alla minzione sia alla defecazione; a volte può degenerare in neoplasia (cancro della prostata).

Caratteristico e costante in tutte le sue malattie, è il dolore premente nel perineo con difficoltà e bruciore durante l’espulsione di urina.

 

Dopo aver analizzato tutti i sintomi descritti dal dottor J. T. Kent, nella Rubrica dedicata alla PROSTATA del suo Repertorio Omeopatico[2], possiamo raggruppare le principali malattie della ghiandola secondo questo criterio di gravità:

A. sintomi funzionali senza evidente patologia: spesso sono su base psicosomatica e sono caratterizzati, come primo e unico sintomo, da eccessiva emissione di secrezione,

B. sintomi soggettivi: sono molto importanti perché segnalano l’inizio d’insorgenza delle malattie della prostata,

C. infiammazione acuta e cronica: esprimono un danno in genere reversibile,

D. ipertrofia con ingrandimento e degenerazione tumorale: rappresentano l’evoluzione sfavorevole della lesione organica.

 

A. Sintomi funzionali

Sono caratterizzati da frequente e spontanea perdita di liquido prostatico (prostatorrea), spesso associata a eliminazione di liquido seminale (spermatorrea), con o senza stimolo alla minzione.

I Rimedi[3] più frequenti della prostatorrea sono:

ALUMINA: defecando feci dure.

CONIUM MACULATUM: alla più facile emozione.

DIGITALIS PURPUREA: di notte, associata a frequente minzione di urina per concomitante ipertrofia prostatica cronica; è presente impotenza sessuale.

HEPAR SULPHUR: defecando, e urinando con difficoltà per stenosi dell’uretra.

LYCOPODIUM: con impotenza sessuale e difficoltà a eliminare poche gocce di urina di colore rossastro.

MEDORRHINUM: nelle infiammazioni di vecchia data che hanno provocato stenosi cicatriziale nell’uretra (esiti di gonorrea), con secrezione persistente, specialmente di notte, e astenia sessuale.

NUX VOMICA: durante la defecazione, con ipertrofia prostatica cronica, e con rilasciamento del pene durante il coito.

PHOSPHORICUM ACIDUM: defecando, oppure a ogni erezione, specie masturbandosi.

PICRICUM ACIDUM: con erezione violenta e prolungata (priapismo) e dolori lombari.

SILICEA: con stipsi cronica, nello sforzo di defecare.

SULPHUR: defecando e urinando, con eiaculazione precoce.

I Rimedi della spermatorrea sono:

CAUSTICUM: tossendo, starnutendo e con enuresi, o perdita involontaria di urina.

SARSAPARILLA: con sonnolenza, dimagramento e con debolezza generale, specie sessuale.

TARENTULA HISPANICA: con irrequietezza, ansietà e tendenza alla masturbazione.

 

B. Sintomi soggettivi

Sono quelli cosiddetti rari, bizzarri, caratteristici e peculiari di un certo soggetto, assai utili al medico omeopata per la scelta del Rimedio.

Non sono espressione di vere e proprie patologie d’organo, però a volte ne costituiscono l’esordio.

Ecco alcuni esempi, con il Rimedio omeopatico di riferimento

• senso d’ingrandimento: THERIDION CURASSAVICUM

• senso di pesantezza: CONIUM MACULATUM

• senso di palla nel perineo: CHIMAPHILA UMBELLATA e SEPIA

• senso di pienezza: CHIMAPHILA UMBELLATA e CYCLAMEN

• senso di torsione: FORMICA RUFA

 

C. Infiammazione acuta e cronica (prostatite)

Può essere isolata, però spesso si accompagna a infiammazione degli organi contigui: vescicole seminali, uretra, vescica urinaria, bacinetto renale e rene, creando così una patologia più complessa.

Questi sono i Rimedi omeopatici più utilizzati.

Se l’infiammazione è acuta:

BELLADONNA: per forti dolori pulsanti con prostata sensibile al contatto; le minzioni sono frequenti e abbondanti, accompagnate da brividi con febbre elevata e irrequietezza.

CHIMAPHILA UMBELLATA: per senso di peso al perineo, come “se ci si sedesse su una palla”, con minzioni frequenti e dolorose di urina in cui si trovano tracce di sangue e di pus; il paziente deve mettersi a gambe larghe e piegato in avanti per urinare.

HEPAR SULPHUR: quando l’infezione si complica con un ascesso; in questo caso sono presenti dolori pulsanti, l’organo è sensibile al minimo contatto e il dolore migliora con impacchi caldi nella regione del perineo.

MERCURIUS SOLUBILIS: per irritazione rettale, tenesmo vescicale e bruciori nel perineo; è utile per prevenire l’evoluzione verso l’ascesso.

PULSATILLA: per segni di uretrite con scolo di secrezione densa e verdastra; la febbre è poco elevata e c’è assenza di sete.

Se l’infiammazione è cronica:

ARGENTUM NITRICUM: per dolori frequenti e brucianti migliorati da applicazioni fredde, con difficoltà a urinare; c’è abbondante secrezione spontanea di liquido prostatico, come nella gonorrea cronica.

HYDRASTIS CANADENSIS: quando si associano segni di uretrite e di cistite cronica, con stipsi e compromissione dello stato generale; è possibile la degenerazione neoplastica.

NITRICUM ACIDUM: quando c’è una suppurazione cronica con dolori pungenti al perineo.

PAREIRA BRAVA: quando la ritenzione periodica di urina si accompagna a litiasi renale, con dolori violenti nell’uretra e difficoltà a urinare nonostante i bisogni frequenti (ogni quarto d’ora); il paziente può urinare solo stando in ginocchio e con tanti sforzi. Il quadro clinico è simile a quello della colica renale acuta.

SABAL SERRULATA: per dolore diffuso nel perineo migliorato con la pressione, e frequenti minzioni notturne di urine scure con sedimento abbondante misto a sangue; si associano astenia sessuale e lombalgia dopo il coito.

SILICEA: i dolori, di lieve entità, sono provocati dall’indurimento e dall’infiammazione cronica della prostata; lo sforzo per defecare poche feci dure e grosse provoca un’emissione di liquido prostatico.

THUJA: per minzione dolorosa con difficoltà a svuotare la vescica; dopo la minzione c’è la sensazione di urina che “cola goccia a goccia” dall’uretra; le urine sono scure, maleodoranti, ricche di secrezioni prostatiche. In genere questa prostatite è secondaria a ripetuti episodi di uretrite e di cistite a evoluzione cronica.

 

Nell’età senile sono consigliati anche i cosiddetti Rimedi costituzionali, o di fondo: nelle patologie croniche della prostata questi sono i più frequenti:

BARYTA CARBONICA: se ci sono sintomi di arteriosclerosi diffusa (cardiopatia, ipertensione, encefalopatia, patologie vascolari degli arti) in soggetti freddolosi, timidi di carattere, facilmente emozionabili e mentalmente rallentati; sono evidenti minzioni notturne frequenti e difficili, e impotenza sessuale.

CONIUM MACULATUM: se sono presenti astenia sessuale, di non recente insorgenza, emissione involontaria di liquido seminale alla minima emozione e stipsi duratura, in associazione a disuria con getto intermittente e dolore nelle logge renali “se non si soddisfa completamente il bisogno di urinare”.

 

C. Ipertrofia con ingrandimento (ipertrofia prostatica benigna o IPB)

È la fisiologica involuzione senile della prostata legata ad alterata secrezione ormonale degli ormoni maschili (testosterone). Provoca spesso un’infezione vescicale a evoluzione cronica per il frequente ristagno di urina. In genere sono presenti modificazioni della libido in senso depressivo (astenia sessuale o impotenza).

Questi sono i Rimedi dell’ipertrofia semplice, cui corrisponde istologicamente un quadro di adenomiofibroma prostatico benigno:

DIGITALIS PURPUREA: con minzione “goccia a goccia” e desiderio sessuale aumentato, ma impotenza costante.

IODUM: con ipertrofia semplice, ipotrofia dei testicoli e impotenza sessuale.

LYCOPODIUM: con minzione scarsa e difficile di urine color marsala ricche di depositi scuri, e astenia sessuale di vecchia data.

SELENIUM: con minzione difficile di urina che esce spesso “goccia a goccia”, anche defecando, e con impotenza sessuale.

SPONGIA TOSTA: con segni d’infiammazione dei testicoli e dei cordoni spermatici; la libido è conservata.

STAPHYSAGRIA: con stimolo continuo; l’eliminazione consiste in poche gocce di urina emesse con getto sottile; ci sono bruciori nell’uretra anche non urinando, e perenne eccitazione sessuale.

THUJA: con minzione difficile di poche urine, dolore a fine minzione e forte desiderio sessuale, ma impotenza.

Sono indicati anche i Rimedi BARYTA CARBONICA e CONIUM MACULATUM, già descritti in precedenza, trattandosi di patologie in soggetti anziati affetti da disturbi vascolari cronici e da malattie a decorso progressivamente involutivo.

Evoluzione degenerativa neoplastica dell’ipertrofia ghiandolare e dell’infiammazione cronica (tumore o cancro della prostata)

In questo caso possono essere utili i seguenti Rimedi: AURUM METALLICUM, CHIMAPHILA UMBELLATA, e THUJA.

Tuttavia, la terapia del cancro prostatico è basata su protocolli diagnostico-terapeutici ben definiti, ed è corretto adeguarsi a questi prima di intraprendere altre iniziative.

Il dottor P. Banerji di Calcutta, a seguito di una lunga pratica, consiglia alcuni Rimedi omeopatici per tutte le neoplasie; in particolare, per la prostata prescrive solo THUJA.

Si tratta di esperienze personali che meriterebbero più attenzione, anche perché i suoi Rimedi sono stati utilizzati non solo nel continente indiano, ma anche in Europa, e non tanto a scopo terapeutico alternativo quanto in associazione con le terapie convenzionali (chirurgia, chemio e radioterapia) proprio per ridurne gli effetti avversi.

 

Al trattamento omeopatico delle patologie della prostata possono essere associati con successo anche dei composti fitoterapici, i cui benefici sono stati sperimentati sin dall’antichità.

I più noti sono:

UVA URSINA: è una pianta ricca di composti polifenolici, che ha intense proprietà antinfiammatorie e antisettiche.

SABAL SERRULATA: è l’estratto di una palma nana dal nome Serenoa Repens, il cui effetto farmacologico consiste nella riduzione dell’effetto di stimolo dell’ormone maschile (testosterone) sulla ghiandola prostatica,

EQUISETUM HYEMALE, o INVERNALE, detta anche coda cavallina: è una pianta perenne presente sin dalla preistoria, dotata di elevata azione diuretica.

ZEA MAYS, pianta graminacea meglio nota come mais o granoturco: gli stimmi, o giovani radici, possiedono intensa attività antispastica.

Naturalmente, si renderanno necessari anche tutti i provvedimenti dietetici e igienici del caso.

 

Queste patologie possono migliorare notevolmente dopo un trattamento omeopatico corretto che tenga conto sia dei sintomi di malattia organica, descritti con proprie modalità da ciascun paziente, sia di tutte le espressioni della persona considerata sulla base del principio unitario psiche-soma.

Infatti, l’anamnesi omeopatica prende in considerazione l’insieme del soggetto analizzato tanto negli atteggiamenti comportamentali quanto nelle manifestazioni patologiche, precedenti e attuali, riguardanti nella sua complessità tutto l’organismo, secondo la metodologia diagnostica omeopatica che prende il nome di Anamnesi Biopatografica.

La pratica clinica suggerisce che l’associazione con i prodotti naturali di erboristeria, come quelli su accennati, può rendere più rapido, completo, dolce e duraturo il risultato terapeutico.

 

 

Dottor Tommaso De Chirico

 

 

 

[1] Testo liberamente tratto dal libro di Tommaso De Chirico: Omeopatia. Guida medica ai Rimedi omeopatici per la cura delle comuni malattie, Ed. Mnamon, Milano, 2014; il libro è presente sia in formato cartaceo nel sito Amazon.it, sia in formato ebook nel sito Mnamon.it.

 

[2] In questo trattato i sintomi sono elencati in ordine alfabetico.

 

[3] Questa descrizione della patogenesia (alterazione dello stato fisiologico di un essere vivente a seguito della somministrazione, a scopo sperimentale, di un farmaco omeopatico) dei Rimedi con l’esposizione delle rispettive modalità del sintomo, così come letteralmente espresse dal paziente durante l’anamnesi, è la sintesi di quanto riportato nelle varie Materie Mediche Omeopatiche a riguardo dei disturbi della prostata.